Engrish

L'"Engrish" sarebbe l'inglese molto approssimativo usato dai giapponesi (che come i cinesi hanno un unico suono per le lettere "l" ed "r": nel loro caso assomiglia più a una "r"). Anche in Italia abbiamo comunque ottimi esempi di "ingrese", come potete vedere qui sotto.

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Immagine Luogo e data Descrizione
emergenza lingua? Milano, Stazione Centrale
2009-10-16
[NEW!]Gli Eurostar City hanno le vecchie carrozze dei treni semplicemente rifatte sul vecchio telaio, e fin qua non c'è nulla di male. Solo che le scritte quadrilingue si sono evolute: adesso non abbiamo più il "Keine Gegenstaende aus dem Fenster werfen" ma l'avviso che in caso di emergenza si può spaccare il vetro. La versione italiana, a parte la ricercatezza del frangivetro, ha un senso. Quella francese pure, almeno per le mie limitate conoscenze. Ma notate nella versione inglese la cura posta nel tradurre "usare" (infinito usato come imperativo impersonale) con "to use". La frase significa più o meno "Per usare il martello di emergenza". Non parliamo poi del tedesco: non solo l'infinito rimane, ma viene usato un verbo che significa "trafficare" e gli si fa reggere un genitivo invece del corretto mit+dativo. Diciamo che io leggo qualcosa che assomiglia più o meno a "del martello di emergenza per armeggiare"... Si spera solo che un non madrelingua sia abbastanza intelligente da capire l'uso del martelletto senza dover leggere le istruzioni per l'uso!
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[weelchair] Milano
2009-03-07
Prima dei nuovi treni Meneghino, a Milano sulla linea 1 della metropolitana avevano già messo delle vetture rinnovate, o "revampizzate" come dicono in un perfetto italiese. Queste vetture hanno lo spazio per le carrozzelle degli invalidi, e le spiegazioni su come bloccarla; istruzioni in italiano e inglese, perché Milano è una città europea. Che poi la sedia a rotelle diventi "weelchair" senza l'h è solo un simbolo di londinesità: qualcuno avrà sicuramente letto che il cockney non usa l'h!
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[turismo lumbard?] Milano, via Ugo Bassi
2007-05-22
Questo negozio parla di Cruises e cose del genere, tutto bilingue. Però il Turismo, non si sa bene perché, è diventato un Turism che sembra più che altro lombardo. E dire che il Touring Club dovrebbe essere un nome relativamente noto, anche se non volessimo pensare al Tour de France... Non è che il riferimento culturale sia il Puttan-tur?
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[shoow room] Milano, via Bazzi
2007-03-24
Per i curiosi, il negozio in questione quasi sull'angolo della circonvallazione. Il cartellone pubblicitario sta sul ponte ferroviario lì dietro. Mi chiedo però quanto possa essere grande quella shoow room, per avere diritto a ben due o. Ma magari c'è il seminterrato (l'underscore in mezzo) che aumenta lo spazio.
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[Igien Service] Milano, via Giulio Carcano
2006-03-18
L'igiene è una cosa importante, anche se proprio nei giorni in cui ho scattato la foto un'indagine aveva mostrato come gli inglesi non è che siano così puliti. Ad ogni modo, ecco qua l'igiene coniugata nella lingua albionica.
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[New Galery] Milano, via Cappellini
2006-03-16
Il risparmio sulle lettere doppie (pardon, le letere dopie) impazza a Milano. Dopo la "Coffe house" qui sotto, vediamo questo esempio di negozio immagino di moda in via Cappellini (Capelini?). Una "gallery" probabilmente non sarebbe sembrata sufficientemente esotica.
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l'obbligo non è multilingua Selva di Cadore
2006-02-28
Mentre il mio amico Ignazio Guerrieri era in Cadore a fare una settimana bianca, gli è naturalmente capitato di prendere la seggiovia. Fortuna che è italiofono, perché a leggere la "traduzione" inglese uno si chiede esattamente il significato. Intendiamoci, "obligatory" esiste e ha il significato di "mandatory", quindi "obbligatorio": in compenso, "to go up" per un britannico significa "frequentare un'università", mentre se detto di un attore è "diventare confuso", come sarà capitato a molti di quelli che avranno letto la scritta.
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tre errori in una parola! Milano, Triennale
2005-10-30
All'Old Fashion Cafè presso la Triennale di Milano dovrebbero avere una clientela multilingue, quindi non c'è nulla di strano se il cartello con cui pregano la clientela di non entrare con grandi borse è bilingue. Però bisogna dire che - a parte la sintassi un po' traballante della frase inglese - riuscire a trasformare luggage in lagagge è davvero un colpo di genio!
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[Il caffè senza la doppia e che caffè è?] Milano, via Pola
2005-09-25
Questo bar dovrebbe essere una "Coffee House", secondo loro. Già capisco poco perché ci voglia un nome inglese, ma tant'è. Solo che si sono forse accorti che l'insegna non era larga a sufficienza, oppure hanno detto loro che il costo della scritta era calcolato sul numero di lettere utilizzate, e così hanno pensato bene di risparmiare sulle "e" di "Coffee". Tanto non se ne accorge nessuno...
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[Liveri] Liveri (NA)
2004-12-15
Liveri è un paesino in provincia di Napoli, vicino a Nola. Non è in realtà cosi vicino al golfo di Napoli, però da questo cartello, fotografato da Piero Fabbri, sembrerebbe quasi che l'amministrazione indichi una "buona baia"...
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[finto check in] Fiumicino
2003-11-12
Siete in un aeroporto, e trovate alle partenze nazionali un banco "Check-In Point" con per giunta il logo di Alitalia. A cosa può servire? A fare un check-in? Sbagliato. (Qualcuno deve poi essersi accorto della scarsa logica: quando hanno cambiato tutto l'arredo hanno eliminato l'arredo.)
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[inglese approssimativo] Milano
2001-12-15
L'engrish si può trovare nei posti più impensati. Questa foto è ad esempio stata scattata nel terzo millennio a Milano, tra Piazzale Cadorna e Piazza Castello. Ottimo biglietto da visita, no? (beh, a luglio 2004 non c'era più, per fortuna)
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ultima modifica: 25 marzo 2009
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